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Sbavatura: come evitare un livello di qualità scadente a causa della bava che si forma in officina
Non accade sempre che durante le lavorazioni di limatura vengano prodotti dei trucioli: la pratica lavorativa quotidiana fornisce le prove migliori. Perché dove si lavorano meccanicamente metalli, polimeri o perfino gres, si genera in primo luogo una bava appuntita. A causa del processo di spostamento del materiale, durante la truciolatura gli spigoli inestetici e pericolosi migrano in direzione del bordo del pezzo. Una bava rappresenta quindi un enorme rischio di lesioni per tutti gli operatori.
Nelle pagine che seguono vengono fornite importanti informazioni sulla formazione della bava. Viene inoltre illustrato come rimuovere la bava in modo professionale e senza difficoltà. Vengono descritti gli utensili più adatti alla sbavatura, sia manuale che automatizzata.
Bave: una scienza a sé
Tutti gli operatori dovrebbero essere a conoscenza dei complessi meccanismi che si celano dietro la formazione di bave. Per questo motivo abbiamo riassunto nel presente documento tutto ciò che serve sapere sull'argomento:
- A seconda dell'utensile utilizzato, si distingue tra bava primaria e secondaria. La prima si forma perpendicolarmente alla superficie e in prevalenza durante le operazioni di punzonatura o foratura.
- La bava secondaria si forma invece parallelamente alla superficie in seguito a rettifica in piano, levigatura di precisione, taglio, tornitura o fresatura.
- Un ulteriore fattore che determina la formazione di bave sono le dimensioni del gioco dei taglienti: negli utensili da taglio con gioco normale si forma sempre una bava di taglio sull'elemento tranciato. Quanto più spesso è il pezzo, tanto maggiore è la bava. Diverso è il caso della resistenza alla trazione: se è limitata, si riduce in automatico anche la bava.
- Contrariamente alla bava di taglio, se il gioco dei taglienti è elevato, si forma la cosiddetta bava di strappo. Le fessure che si creano sopra e sotto non coincidono più. Di conseguenza, una parte del materiale viene tirata verso il basso e si strappa. Questi tipi di bava sono particolarmente consistenti e molto seghettati.
- Se il gioco dei taglienti è insufficiente, si forma invece la bava da stiramento: in questo caso, il materiale non si stacca perché le fessure corrono adiacenti le une alle altre. Questo tipo di bava appare sottile e alta.
- Al contrario, piegando il materiale si forma la cosiddetta bava di piegatura. L'origine è data dalla piegatura stessa del materiale intorno allo stampo.
Sbavatura: spesso anche l'ultima rettifica
Strumenti d'elezione per la sbavatura meccanica degli spigoli o per la burattatura sono ad esempio i dischi abrasivi e le spazzole. Per lavori di minore entità, vale la pena di tenere a portata di mano anche le lime. Per rimuovere la bava dalle bombature, le mole abrasive con gambo o le frese rotative sono una buona scelta. Obiettivo di qualsiasi procedimento adottato e dell'utilizzo degli utensili più diversi: eliminare dalle superfici il materiale in eccesso e le rugosità. Sembra semplice. E in effetti lo è, se si utilizza l'utensile giusto.
Sbavatura a spazzola
Un'ulteriore possibilità a disposizione è la sbavatura a spazzola, spesso eseguita a umido: la bava in eccesso viene rimossa con la spazzola, applicando un'emulsione a base d'acqua o olio, oppure un lubrorefrigerante. La sbavatura a spazzola viene eseguita raramente a secco. Fibre, filamenti e setole abrasivi delle spazzole per sbavatura sono prevalentemente ondulati e realizzati ad es. in poliammide contenente grana abrasiva di SiC (carburo di silicio). Vengono normalmente utilizzati anche l'ossido di alluminio o la grana di diamante (granulometrie da 40 a 8000 Mesh).
Suggerimento: per la lavorazione della bava primaria, consigliamo di utilizzare spazzole da sbavatura con setole diritte e rigide. Per la bava secondaria sono invece più indicate le setole inclinate, che lavorano in senso contrario.
Un caso particolare è la plastica: rinforzata con fibre e classica
Se la pratica lavorativa quotidiana prevede la sbavatura di polimeri e plastica dopo lo stampaggio a iniezione, è necessario avere a disposizione una serie di utensili che consentano di sbavare delicatamente questi materiali morbidi senza lasciare residui. Che si tratti di spazzole, lime, svasatori, dischi abrasivi, frese o apparecchi con tecnologie riscaldanti per la sbavatura termica, anche in questo caso l'utensile adatto è definito dalle dimensioni e dalla forma del pezzo da lavorare.
Per la sbavatura di piccoli componenti in CFRP e GFRP, ad esempio, sono adatte le mole abrasive diamantate legate galvanicamente. Come per la rettifica, al fine di garantire l'asportazione pulita della bava, è necessario prestare attenzione agli utensili con grandi cavità per trucioli tra i grani diamantati.
La qualità si sente
È la quantità che fa la differenza, anche nella scelta del metodo di sbavatura. Se nel settore industriale vengono di norma sbavate intere partite di materiale o serie di componenti, la lavorazione avviene spesso tramite processi automatizzati, eseguiti immediatamente dopo la produzione dei pezzi. Tali processi sono spesso dotati di dispositivi a serraggio rapido, che consentono un cambio pezzo molto fluido.
La presenza in officina di un impianto di sbavatura permette perlopiù di scegliere liberamente gli utensili. È comunque ben nota nella quotidianità lavorativa la bella sensazione, quando l'ispezione visiva dopo la sbavatura conferma il grado di qualità 1A. Ancora oggi, in molti settori la sbavatura avviene manualmente sulla macchina, compreso il controllo qualità visivo. Bisogna tener presente che per eseguire la sbavatura manuale è necessario indossare sempre i dispositivi di protezione personale.
Nota: la sbavatura manuale richiede molta concentrazione e abilità, oltre a grande esperienza nel trattare diversi materiali. Consigliamo pertanto di procedere con cautela, al fine di evitare una rimozione eccessiva di materiale.
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